Le modifiche sostanziali a una macchina la rendono “nuova”, degna di nuova marcatura e nuovo processo di certificazione; la percezione negativa che si è avuta di tali modifiche è cambiata notevolmente

Tutto comincia con la nascita dell’Industria 4.0.

E della Circolare 4/E del 30/03/2017 (per chi non lo sapesse, stiamo parlando di “super ammortamento” e di “iper ammortamento”).

In detta circolare si legge a chiare lettere:

L’allegato A alla legge di bilancio 2017 include tra i beni funzionali alla trasformazione tecnologica e/o digitale delle imprese secondo il modello “Industria 4.0” anche “dispositivi, strumentazione e componentistica intelligente per l’integrazione, la sensorizzazione e/o l’interconnessione e il controllo automatico dei processi utilizzati anche nell’ammodernamento o nel revamping dei sistemi di produzione esistenti”.

Ed ecco l’inghippo che fa si che le MODIFICHE SOSTANZIALI tanto temute dai Costruttori sino all’altro ieri (4 anni fa, per l’esattezza), improvvisamente si rendano interessanti, anziché sgradite.

Facciamo qualche passo indietro e ribadiamo i concetti sgradevoli inerenti le sostanziali modifiche.

Il punto di partenza è l’avere a che fare con una macchina vetusta bisognosa di ammodernamento, di una macchina seminuova bisognosa di migliorie, di una macchina praticamente nuova alla quale aggiungere delle funzioni interessanti. In tutti questi casi, sino all’altro ieri (4 anni fa), i Costruttori ponevano grande attenzione nel NON incappare in sostanziali modifiche, ovvero in modifiche che per la loro natura radicale rendessero “nuova” la macchina oggetto di cure.

Perché scantonarle? Perché arrampicarsi sui vetri, pur di poterle NON applicare? Perché rimarcare una macchina richiede sforzi, energie, tempo e denaro. Una macchina “nuova” richiede di applicare per intero l’iter certificativo, e quindi:

  • Effettuare un’Analisi di Rischio (in questo caso inerenti i rischi addizionali generati dalle sostanziali modifiche)
  • Mettere mano al Fascicolo Tecnico quando il soggetto che apporta le modifiche è il Costruttore originale; istituire un Fascicolo Tecnico, quando il soggetto  modificante è un Costruttore differente da quello iniziale
  • Redigere una variante alle Istruzioni quando il soggetto che apporta le modifiche è il Costruttore originale; scrivere di proprio pugno le Istruzioni per la nuova macchina, quando il soggetto  modificante è un Costruttore differente da quello iniziale
  • Emettere una dichiarazione di Conformità CE ai sensi della Direttiva Macchine 2006/42/CE e la corrispondente targa da apporre sulla macchina fisica

Si intuisce rapidamente come quanto sopra abbia sempre spaventato i Costruttori e li abbia incentivati a NON incappare in sostanziali modifiche, nonché a cercar di dimostrare di NON averle apportate allorquando l’Utilizzatore finale le abbia viceversa ravvisate nella macchina sottoposta a modifica.

Oggi, invece, accade l’opposto: poiché la Circolare 4/E di cui sopra dona fulgore alle macchine sottoposte ad ammodernamento (e vi prego, vi scongiuro: NON chiamatele macchine “revampate” o “retrofittate”… ricordatevi che la lingua italiana ha una sua dignità e che esiste SEMPRE un modo alternativo per designare un oggetto, che non sia una orrida combinazione di italiano e inglese), ecco che i Costruttori rivalutano le sostanziali modifiche e la possibilità di rendere “nuova” una macchina.

Il punto è che una macchina sottoposta ad ammodernamento è inclusa tra i beni considerati soggetti dell’Industria 4.0 e si porta dietro le agevolazioni relative.

Lascio a chi ha più esperienza di me il valutare se una macchina con qualche annetto, rimessa a nuovo, sia più conveniente (economicamente parlando) di una macchina nuova di zecca, considerati i super e iper ammortamenti applicabili a entrambe, in ragione sempre della famosa Circolare 4/E.

Resta il fatto che personalmente ho sogghignato quando sono passata dall’impazzire per dimostrare la non applicabilità della definizione di sostanziali modifiche, al dover ricercare ogni modo possibile per adottarle a ogni costo.

Della serie tutta italiana: rigiriamo la frittata per gustarci un piatto nuovo!